Conclusioni
Con il termine isola artificiale
si intende una porzione di terra circondata dal mare che non si è formata in
natura, ma per volere dell’uomo. Le isole vengono costruite come punto d’appoggio
per poter edificare in punti di mare strategici in cui, non essendoci un’isola
naturale, non sarebbe possibile farlo.
Il processo di costruzione di un’isola che dura milioni di anni viene riprodotto
dall'uomo nel corso di pochi mesi, utilizzando navi speciali che spargono sabbia
su uno strato di roccia già esistente (reef)
o progettato. Esistono tre tecniche costruttive:
- partendo da zero, andando a costituire uno strato roccioso di appoggio per ulteriori strati di argilla e sabbia.
- quella della “terra sottratta al mare”, nella quale si fa affiorare una parte di fondale basso o si amplia un isola già esistente.
- unendo più isole naturali per crearne una artificiale.
- partendo da zero, andando a costituire uno strato roccioso di appoggio per ulteriori strati di argilla e sabbia.
- quella della “terra sottratta al mare”, nella quale si fa affiorare una parte di fondale basso o si amplia un isola già esistente.
- unendo più isole naturali per crearne una artificiale.
L’uomo costruisce le isole artificiali per poter abitare in zone di mare
in cui non sono presenti isole naturali. La loro costruzione permette una
progettazione controllata di forme e dimensioni. Le funzioni possono essere
diverse:
- luogo per viverci, costruendo centri abitati e campi coltivabili in zone marittime già popolate.
- spazio su cui edificare grandi strutture, in mancanza di spazio sulla terra ferma.
- punto strategico, permettendo alle nazioni un controllo sulle rotte navali.
- base logistica per attività che si svolgono in alto mare per molto tempo.
Vengono utilizzate nei libri e nei film come espediente narrativo per ambientare storie sulla Terra, senza però specificarne una determinata posizione e lasciando al lettore il dubbio della loro reale esistenza.
- luogo per viverci, costruendo centri abitati e campi coltivabili in zone marittime già popolate.
- spazio su cui edificare grandi strutture, in mancanza di spazio sulla terra ferma.
- punto strategico, permettendo alle nazioni un controllo sulle rotte navali.
- base logistica per attività che si svolgono in alto mare per molto tempo.
Vengono utilizzate nei libri e nei film come espediente narrativo per ambientare storie sulla Terra, senza però specificarne una determinata posizione e lasciando al lettore il dubbio della loro reale esistenza.
Le isole artificiali presentano dei benefici e dei rischi. La
possibilità di progettare un’isola sotto diversi aspetti (forma, dimensione e funzione)
la rende una cosa utile, funzionale e pratica. In molti casi vengono costruite con
forme stravaganti per poterle rendere punti di interessanti per abitanti e
turisti, rendendole attrazioni e avendo un ritorno economico.
Dovendo essere costruite nell'acqua c’è il rischio di erosione e di cedimento
del fondale. Un altro rischio è quello di causare instabilità politica in un
territorio, costruendo un’isola in un tratto di mare interessato a più nazioni.
La possibilità di costruire un’isola artificiale su cui vivere e
lavorare, senza la necessità di adattare la funzione all'isola ma viceversa, la
rende una cosa di elevata comodità.
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